L'eruzione del 1911
Inizio eruzione: 10 settembre 1911
Fine eruzione: 23 settembre 1911
Durata: 13 giorni
Quota bocche: 3000 mt - 2300 mt
Fronte lavico più avanzato: 550 mt
Questo evento eruttivo ha interessato il versante nord-orientale del vulcano e, sebbene di breve durata (13 giorni), esso è stato caratterizzato da un'intensa dinamica dei fenomeni eruttivi . La mattina del 10 settembre il Cratere Centrale fu interessato da un'intensa attività esplosiva con la formazione di una colonna eruttiva alta ben 2 km che causò la ricaduta di cenere nel versante sud-orientale fino a Catania.
Tale fenomeno accompagnò la formazione di un lungo sistema di fratture secche alla base del Cratere Centrale, 3000 mt , fino all'altezza di Monte Pizzillo a circa 2300 mt e in seguito di una fessura eruttiva, orientata NE-SO, fra quota 2550 e 2000 mt all'altezza di Monte Nero. La fessura fu interessata da una debole attività stromboliana, con la formazione di una serie di Hornitos allineati, mentre l'emissione lavica fu molto intensa. Infatti, la colata lavica raggiunse una lunghezza massima di 7,5 km causando notevoli danni alla pineta Ragabo e ai terreni coltivati e interrompendo la strada provinciale Linguaglossa-Randazzo e la linea ferrata. Il fronte lavico più avanzato si attesterà ad una quota di circa 550 mt in corrispondenza delle colline sedimentarie presso M.Balsama. Durante il periodo dell'eruzione, terminata il 23 settembre, il Cratere Centrale fu interessato da una continua emissione di cenere che ricadde su tutti i fianchi dell'Etna.