L'Etna oggi
ETNA: CARTA D'IDENTITÀ
Latitudine: 37° 44’ N.
Longitudine: 15° 00’ E.
Posizione geografica: costa orientale della Sicilia, affacciato sul Mar Ionio a est, sulla piana di Catania a sud e delimitato dai fiumi Alcantara a nord e Simeto a sud
Tipo di vulcano: strato-vulcano
Tipi di eruzione: dal 1971 si è avuto un aumento dell'attività esplosiva
Grandezza: Superficie di 1600 km quadrati, perimetro di 150 km
Altezza: la quota della cima varia con l’attività del vulcano. Attualmente (agosto 2014) il punto più alto è il Cratere di Nord-Est con 3329 metri di altezza
Età: le prime attività si hanno 700 mila anni fa circa
Crateri sommitali: Cratere di Nord-Est (1911), Voragine (1945), Bocca Nuova (1968), Cratere di Sud-Est (vecchio cono: 1971 | nuovo cono: 2007)
APPROFONDIMENTI
Fotografia ripresa da Marco Neri (vulcanologo INGV-OE) lo scorso 18 Agosto 2014 a bordo di un elicottero AW139 del 2° Nucleo Aereo della Guardia Costiera di Catania, durante un sorvolo dedicato alla sorveglianza dei vulcani Etna e Stromboli.
Con una superficie di 350 km3, e un'altezza che sfiora i 3330 metri, l'Etna è il vulcano più grande d'Europa ed il secondo tra i vulcani più attivi al mondo. Le sue eruzioni si verificano sia sulla sommità, dove al momento sono presenti quattro crateri, sia dai fianchi, costellati da centinaia (circa 300) coni di varie dimensioni a seconda dell'entità dell'evento eruttivo. L'attività sommitale è quella più frequente sul vulcano, e può protrasti per diversi anni, oppure avvenire durante gli intervalli tra un'eruzione di fianco e un'altra, ed è caratterizzata da attività esplosiva, stromboliana ed effusiva, che avvengono nell'arco di tempo che varia da pochi mesi a pochi anni fino a diversi anni (l'attività attuale dell'Etna è caratterizzata da uno di questi periodi di attività sommitale che ormai avviene in maniera discontinua dal 2010). Le eruzioni di fianco hanno invece durate che variano da pochi giorni, fino a protrarsi invece anche ad alcuni anni (ad esempio l'eruzione del 1991-93). A partire dal 1971, sul vulcano è divenuta sempre più frequente l'attività esplosiva, in occasione dell'avvento del cono sub terminale e successivamente sommitale, del Cratere di Sud-Est; i fenomeni che hanno caratterizzato l'attività dell'Etna negli ultimi decenni sono conosciuti come "parossismi" o "episodi parossistici o di fontane di lava".
Sulla sommità sono posti quattro crateri: fino a poco più di un secolo fa, sulla cima dell'Etna era presente un unico grande cono, ma a partire dal 1911 alcuni crateri sono nati sia sui fianchi che all'interno di esso. Il primo di questi è il Cratere di Nord-Est (che attualmente è il punto più alto del vulcano) e che è appunto nato nel 1911. All'interno della grande conca sono presenti la Voragine e la Bocca Nuova nati rispettivamente nel 1945 e nel 1968 mentre sul fianco sudorientale è nato nel 1971 il Cratere di Sud-Est. Nel 2007, è nato un nuovo pit crater sul fianco di questo cratere, e tra il 2011 e il 2014 si è evoluto in un nuovo imponente cono ribattezzato impropriamente come nuovo Cratere di Sud-Est, al momento il cratere più attivo dell'Etna. C'è tuttavia da considerare il fatto che il (vecchio) Cratere di Sud-Est (ormai inattivo) e il nuovo, facciano parte dello stesso sistema, per cui è come se si parlasse "strutturamente" di un unico cratere, ma morfologicamente di due (vedi Crateri). La crescita di questo cono ha ottento un primato in tutto il mondo poiché in soli tre anni è riuscito ad acquistare 320 mt di altezza.
PHOTO: Marco Neri
PHOTO: Thomas Reichart
L'Etna è stato spesso considerato come un vulcano "buono", ovvero capace di non produrre eruzioni di grosse entità. Tuttavia grazie ai progressi scientifici e con appositi studi effettuati negli ultimi anni si è però scoperto che il vulcano in passato è stato produttore di potenti eruzioni pliniane e la formazione di grossi flussi piroclastici che sono ancora oggi visibili in alcune zone nei fianchi dell'Etna. Fino al 1971 si pensava che l'Etna fosse un vulcano prevalentemente effusivo, ovvero caratterizzato dall'emissione di colate laviche che in più casi hanno però minacciato o addirittura distrutto alcuni paesi ai piedi della montagna. Da allora si è però osservato un incremento dei fenomeni esplosivi sul vulcano soprattutto ai crateri sommitali, tant'è che durante l'intervallo tra l'eruzione del 1991-93 e quella del 2001, si sono verificate oltre 150 fasi parossistiche avvenute principalmente al Cratere di Sud-Est (66 delle quali solo tra gennaio e agosto 2000).
Le eruzioni di fianco sono una minaccia soprattutto per i paesi alle pendici del vulcano, poiché le bocche effusive posso anche formasi a quote piuttosto basse. Sia recentemente è capitato che le lave distruggessero un paese, come nel 1928 a Mascali, ma anche in passato; l'evento più noto è sicuramente l'eruzione del 1669 che diede origine ai Monti Rossi, alle porte dell'odierna Nicolosi, le cui colate rasero al suolo tutto ciò che incontrarono sul loro cammino fino a Catania. Le ultime grandi eruzioni laterali sono avvenute nel 2001 e nel 2002-03 e crearono non poche preoccupazioni non solo al Piazzale del Rifugio Sapienza che fu in entrambi i casi occupato dalla lava, ma anche ad alcuni paesi come Nicolosi e Ragalna. Oltre questo, grandi quantità di cenere furono iniettate nell'atmosfera creando ulteriori disagi al traffico aereo per diverse settimane, a differenza di quanto può accedere nel corso di un parossismo che dura invece poche ore.
L'ultima, invece tra le eruzioni laterali dell'Etna è avvenuta tra il 2008 e il 2009 e rientra tra le minori (per quanto riguarda l'intensità) della storia dell'Etna, e ha avuto una durata di 419 giorni. Le bocche si formarono in prossimità della parte alta della Valle del Leone, ma sono state ormai del tutto ricoperte dal materiale piroclastico e dalle colate laviche emesse tra il 2012 e il 2013 dal Nuovo Cratere di Sud-Est nel corso degli eventi di fontane di lava.
L'ultima fase eruttiva dell'Etna ha avuto inizio nel gennaio 2011 dopo una relativa tregua di oltre un anno e mezzo dopo la cessazione dell'eruzione del 2008-09, con il primo di una serie di episodi di fontane di lava (parossismi); il 24 aprile 2012 è avvenuto il 25° episodio di questa serie, che è ricominciata a febbraio 2013, dopo una lunga pausa, con 13 parossismi in due mesi e ulteriori 8 eventi nella seconda metà dell'anno tra ottobre e dicembre. Tutti sono avvenuti da un nuovo cratere, ubicato sul fianco orientale del cono del Cratere di Sud-Est. Inizialmente questo cratere era una depressione di sprofondamento (pit crater), che per le abbondanti ricadute di materiale piroclastico si è rapidamente trasformato in un nuovo cono alto più di 280 metri. Tra gennaio e marzo 2014, da questo cono ha avuto origine una debole eruzione sommitale che si è protratta per una sessantina di giorni con ripetute fluttuazioni, formando un cospicuo campo lavico che si è sovrapposto alle lave del 2011/2013 e a parte del campo lavico del 2008/2009.
PHOTO: Salvo Virzì
ETNA: UN VULCANO CHE CAMBIA CONTINUAMENTE
Un bell'esempio di quanto velocemente possa cambiare la morfologia di un vulcano viene fornito dall’Etna in occasione della formazione del nuovo cono di scorie alle pendici del fianco orientale del Cratere di Sud Est (SEC). A novembre 2009 un nuovo cratere a pozzo (circa 8 metri di diametro) si apriva alla base del SEC e dopo una serie di collassi raggiungeva circa 40 volte la sua dimensione iniziale. Il materiale scoriaceo accumulato durante le fontane aveva costruito, attorno al cratere, un cono alto 110 m ad agosto 2011, 190 m ad agosto 2012, 255 m a luglio 2013, e 280 m a dicembre 2013. Poiché questo cono inizialmente è cresciuto quasi esclusivamente durante l’attività di fontanamento, possiamo dire che 280 m di cono si sono formati in circa 5 giorni (durata totale delle 44 fontane dal 12 gennaio 2011 al 2 dicembre 2013) secondo le misure e i calcoli effettuati dal personale dell'INGV-OE. Gli ultimi quattro episodi della serie, non hanno però avuto le caratteristiche di veri e propri parossismi, ma piuttosto forti fasi di attività stromboliane ed effusive, e talvolta con basse fontane pulsanti che hanno avuto una durata massima di ben cinque giorni che hanno portato il cono nel mese di agosto 2014, a raggiungere un'altezza di 320 mt.
Il 26 ottobre 2013, nel corso del trentanovesimo di questo eventi, una colata lavica proveniente dalla "sella" tra il nuovo ed il vecchio cono del SEC si è riversata sul piazzale di Torre del Filosofo, la nota area di arrivo dei pulmini della Funivia dell'Etna, ricoprendolo del tutto e distruggendo le baite delle guide alpine presenti in quella zona. Il fronte, ha inoltre ricoperto quel poco che rimaneva dell'omonimo rifugio, che era stato già quasi del tutto ricoperto dalla ricaduta di materiale piroclastico durante l'eruzione del 2002-03 che aveva formato due imponenti coni a sud del rifugio.
FONTE: INGV-OE
PHOTO: Boris Behncke. Fotoconfronto della stessa zona tra luglio 2011 ed ottobre 2013
ETNA: IL PARCO NAZIONALE
Il Parco dell’Etna si estende per 59.000 ettari e si trova interamente in provincia di Catania. Dei tre parchi naturali siciliani è stato il primo ad essere istituito, ed il secondo per vastità, preceduto da quello dei Monti Nebrodi (85.000 ettari) e seguito da quello delle Madonie (35.000 ettari). Il territorio del Parco dell’Etna confina a nord-est con i Monti Peloritani, a nord-ovest con i Nebrodi, a Sud con la piana di Catania e est con il Mar Ionio. È stato istituito col Decreto del Presidente della Regione Sicilia il 17 marzo 1987. Tra i suoi obbiettivi vi sono la conservazione attiva dell’ambiente e il miglioramento delle condizioni di abitabilità e sviluppo dell’economia.
Nella zona sommitale del vulcano non vi è alcun tipo di vegetazione in quanto sulla lava recente e sulle ricadute di materiale piroclastico abbandante nessun seme può germogliare. Scendendo intorno ai 2400 metri si incontrano la saponaria, l'astragalo siciliano e qualche muschio e lichene.Già intorno ai 2000 metri si possono incontrare, su alcuni versanti, il pino loricato, la Betula aetnensis e il faggio ed ancora più in basso anchecastagno e ulivo. Assieme a questa vegetazione convive la ginestra dell'Etna che con i suoi fiori gialli crea, nel periodo della fioritura, un bel cromatismo con il nero della lava vulcanica.
All'interno del parco possono essere visitati circa 300 coni inattivi, i più noti dei quali sono i Monti Silvestri, sul fianco meridionale dell'Etna in prossimità del noto rifugio Sapienza; sono inoltre presenti oltre 200 grotte si scorrimento lavico, tra cui la Grotta dei Lamponi, la Grotta del Gelo, la Grotta dei Tre Livelli, la Grotta delle Palombe, la Grotta dei Ladroni, la Grotta di Serracozzo.
ETNA: PRIMATI
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Secondo vulcano più attivo sulla Terra
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Candidato e inserito come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
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Ghiacciaio più meridionale d’Europa
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Una delle pochissime montagne al mondo sulla quale è possibile sciare affacciati sul mare … E spesso pure sul fuoco!