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Crateri

PHOTO: Boris Behncke. La sommità dell'Etna nel 2012

APPROFONDIMENTO

L'Etna è un vulcano molto complesso, la cui storia è caratterizzata dalla formazione di numerosi edifici vulcanici e dai ripetuti collassi di questi centri eruttivi. Durante l'attuale fase di Mongibello Moderno, i fianchi del vulcano sono stati costellati da circa 300 coni e fratture. Le principali attività avvengono dal vertice del vulcano, nell’attuale sistema vulcanico centrale che è composto da quattro bocche sommitali: il Cratere Centrale formato dalla Voragine (1945) e dalla Bocca Nuova (1968). La terza bocca è quella del Cratere di Nord-Est (1911) e la quarta quella del (vecchio) Cratere di Sud-Est, nato nel 1971; sempre parte dell'apparato del SEC fa parte il cosiddetto nuovo Cratere di Sud-Est, nato nel 2007, ma solo tra il 2011 ed il 2013 si è trasformato in un imponente cono si scorie. L'attività dei crateri sommitali dell'Etna negli ultimi è stata principalmente interessata da imponenti fontane di lava, da effusioni laviche ed attività stromboliane. 

CONI DI FIANCO

Le dimensioni dei vari coni avventizi sui fianchi del vulcano variano a seconda della durata e dell'entità dell'evento eruttivo: questi centri eruttivi si formano a seguito delle cosiddette eruzioni laterali e assumono comunemente una forma a ferro di cavallo. La crescita dei coni di scorie viene fortemente influenzata dall'azione del vento, in quanto, il materiale viene spinto e quindi accumulato in base alla direzione dei venti. Una parte delle bocche, dalla cui base in genere sgorga la lava, forma un cono asimmetrico, come Monte Minardo e Monte Ruvolo sul fianco occidentale, Monte Ilice e Monte Gorna sul fianco sud-orientale del vulcano, ma si hanno anche forme più regolari, come ad esempio il cono del Laghetto (eruzione 2001). Tra i crateri più noti ci sono i Monti Silvestri (fianco Sud, eruzione 1892) e i Monti Rossi (fianco sud-sudest, eruzione 1669).

Questi coni non si generano in modo regolare lungo i fianchi del vulcano, ma tendono a concentrarsi in aree precise di rift, la principale tra queste è il rift nord-est, concentrato (come anche le altre zone) su precise faglie e fratture.

Monte Moio

Monte Moio, il più remoto cono di fianco

Monte Moio, si trova alla periferia settentrionale dell'Etna, ed è uno dei coni fianco più remoti del vulcano. È posto sul lato opposto del fiume Alcantara, che segna essenzialmente il confine settentrionale della zona esterna dell'Etna, e l'unico punto dell'Etna che appartiene alla provincia amministrativa di Messina (tutto il resto dell'Etna si trova in provincia di Catania). Monte Moio ha una morfologia molto giovanile e alcune fonti attribuiscono a un'eruzione preistorica dell'Etna, avvenuta tra i 15000 e i 6000 anni fa.

PHOTO: Boris Behncke

Monti Gorna, San Nicolò e Monte Ilice

Nel settore più densamente popolata del vulcano, sono presenti alcuni coni importanti. Il cono più vicino (in basso alla foto - clicca per ingrandire-) è Monte S. Nicolò, un piccolo cono preistorico che è densamente coperto di vegetazione e frutta giardini. Dietro di esso, al centro dell'immagine, c'è Monte Gorna, che è presumibilmente di epoca storica precoce (forse del 7°secolo aC). Un altro importante cono avventizio monogenetico è Monte Ilice (a destra, il più giovane in questa visuale) sul versante sud-orientale dell'Etna, formatosi durante un'eruzione nel 1030 d.C. ed oggi ricoperto da rigogliose piante, frutteti e agrumeti. Il flusso di lava dell'eruzione viaggiò per 10 km arrestandosi in mare, generando l'ampio delta  tra i piccoli villaggi di Pozzillo e Stazzo.

PHOTO: Boris Behncke

Monti Rossi

Monti Rossi, il cono della grande eruzione del 1669

Vista panoramica dei Monti Rossi, il grande cono formato alla principale bocca eruttiva del 1669 sul fianco sud dell'Etna, visto da circa 1 km a nord. Il cono è ora un parco pubblico. Gli edifici di Nicolosi, tra cui l'Hotel Gemmellaro, si stanno estendendo sul fianco dell'Etna sul lato sinistro dei Monti Rossi. Nel 1669, l'eruzione che ha portato alla formazione di questo edificio, ha devastato la città di Nicolosi completamente, coprendo il luogo con depositi di tefra e lava spessi diversi metri. Foto scattata maggio 2000.

PHOTO: Boris Behncke

Monte Nunziata

Sul fianco occidentale dell'Etna ad una quota di 1800 metri circa, sorge Monte Nunziata, un altro figlioletto di Mamma Etna, nato nel 1832 e contornato da diverse bocche minori intorno al cratere principale. Il flusso lavico proveniente da questo cono ha quasi raggiunto Bronte. Al centro della foto (clicca per ingrandire) è presente un altro flusso del 1843, invece nella parte bassa sinistra, il fronte del flusso lavico proveniente dalla Bocca Nuova del 1999.

PHOTO: Boris Behncke

Monti Silvestri, Calcarazzi e Montagnola

Il fianco meridionale dell'Etna è stato soggetto a classici esempi di eruzioni laterali da fessure e coni allineati su di esse, a causa di quella considerata zona di "rift sud". La Montagnola è un grande picco ben visibile specialmente da sud, creatosi nel 1763; le colate di questo evento hanno formato una grande cresta ben visibile ancora oggi. Tre anni dopo questo evento, nel 1766 si assiste alla formazione dei Monti Calcarazzi, una serie di coni allineati ad una quota di circa 2050 mt, a poche centinaia di metri dalla Montagnola. Nel 1892 durante un periodo di sei mesi di eruzione si è assistito alla formazione di un altra serie crateri, i Monti Silvestri. In questo settore, un'ulteriore frattura si è generata nel 2001.

PHOTO: Boris Behncke

Monti De Fiore

Il fianco occidentale dell'Etna è un'altra area di vulcanismo fortemente marcata, anche se le eruzioni si verificano molto meno frequentemente rispetto ai fianchi meridionali e nord-est e alla Valle del Bove. L'eruzione più recente prima del 1974 si è verificata nel 1843, ma le bocche si trovavano più a nord. Un'eruzione nel febbraio 1763 (pochi mesi prima dell'eruzione della Montagnola) costruì due coni, Monte Nuovo e (possibilmente) Monte Mezzaluna. Nel periodo gennaio-marzo 1974, una simile eruzione ha costruito due nuovi coni, denominati Monti Di Fiore. Il più grande di questi coni, situato a circa 1650 m di altitudine ed è visibile nella foto accanto.

PHOTO: Marco Fulle

Le informazioni sopra presenti sono state prese e tradotte dal sito inglese di Boris Behncke -> ETNA, Cones and Craters

Per altri approfondimenti sui coni di fianco dell'Etna consultate questa pagina (in inglese) dal sito di Boris Behncke, con foto e descrizioni -> Flank Cone

CRATERI SOMMITALI

I Crateri Sommitali dell'Etna esistono essenzialmente da poco più di un secolo. Fino al 1911, infatti era solo il Cratere Centrale (un grande cono di 250 metri) a dominare la cima del vulcano. Su i suoi fianchi sono nati il Cratere di Nord-Est (1911) e il Sud-Est (1971), mentre al suo interno la Voragine (1945) e la Bocca Nuova (1968), e sono questi crateri a caratterizzare le princiapali attività del vulcano, che avvengono in genere durante le cosiddette fasi di ricariche profonde, tra un'eruzione e un'altra. Il più attivo degli ultimi anni è il Cratere di Sud-Est, che si è evoluto velocemente a partire dal 1996 fino al 2007, quando ha ceduto il posto ad un'altra bocca sul suo fianco sudorientale, che si è trasformata (in soli tre anni), in un nuovo cratere di 280 metri.

PHOTO: I crateri sommitali ripresi dall'alto ad agosto 2014 . Foto ripresa da Marco Neri

Voragine e Bocca Nuova

Anno di formazione: 1945 e 1968

Caratteristiche: le due profonde strutture della Bocca Nuova e della Voragine sono state a lungo separate una dall'altra da un diaframma roccioso, quasi completamente demolito da un'esplosione il 12 dicembre 2006. Fanno parte del Cratere Centrale che fu il primo cratere sommitale dell'Etna, e prima del 1911 (anno di nascita del Cratere di Nord-Est), sulla sommità del vulcano vi era un grande cono centrale, di circa 250 metri di altezza, formatosi presumibilmente durante la potente eruzione del 1669, a seguito del collasso di un altro precedente cono. Nel corso dei decenni ripetuti trabocchi sono avvenuti dal cratere, e i documenti testimoniano nel 1787, un evento molto imponente con fontane arrivate a toccare addirittura i 3000 metri di altezza (immaginate l'Etna in altezza). Successivamente il Cratere Centrale divenne un'unica grande fossa e le uniche attività furono a carico di alcune prese d'aria, e dalla formazione di un cono intracraterico (al posto di quegli sfiati), i cui trabocchi riempirono il fondo del cratere, per poi provocare un crollo.

La Voragine si è formata nell'ottobre del 1945 con uno sprofondamento, genarando il cosiddetto "cratere a pozzo" o "pit crater" che si è ampliato nel corso del tempo a seguito di crolli ed eventi esplosivi. I suoi eventi eruttivi sono molto violenti, l'ultimo suo grande episodio risale al 4 settembre 1999, tuttavia, il cratere si è risvegliato nel 2013, dando vita a una debole attività stromboliana nei primi di marzo.

La Bocca Nuova in origine era ampio circa 8 metri. Già nel 1983 il suo diametro si era allargato fino a 330 metri. A partire dal 1997, ripetuti risvegli dei due crateri hanno provocato il riempimento delle grandi bocche, fino al 1998. Il diaframma che separe i due crateri è iniziato a crollare dal 1998 e nel 1999 a seguito di eventi eruttivi alla Voragine, e poi ancora nel 2006 e nel 2011-2012 e 2013 a seguito degli eventi di forte attività stromboliana. Nel 1999, il cratere ha prodotto una serie di parossismi con fontane in stile hawaiano, e le ripetute colate hanno riempito l'intera conca, generando più trabocchi esterni con flussi lavici che hanno incendiato alcuni boschi sul fianco occidentale. Tra il 2000 e il 2001, dopo deboli eventi di attività stromboliana, si è assistito al nuovo riempimento seguito dal collasso.

Ultime attività: Voragine 2013, Bocca Nuova 2014.

PHOTO: Stefano Branca

Cratere di Nord-Est

Anno di formazione: 1911

Caratteristiche: il Cratere di Nord-Est si è formato nel 1911 sul versante esterno del cono sommitale, a quota 3100 m s.l.m. Il cratere ha mostrato una crescita piuttosto normale fino al 1950, quando ha subìto più crolli, e un grande cono ha iniziato a svilupparsi all'interno della fossa.

La sua attività è stata particolarmente intensa e persistente tra il 1960 e il 1970, quando il cratere è notevolmente cambiato in morfologia, a seguito della cosiddetta attività persistente, caratterizzata da effusioni laviche anche da più punti lungo i fianchi del cono, il più noto tra questi, è il Nordestino, nato nel 1970. Il perimetro del Cratere di Nord-Est è di circa 800 m e la sua altezza è cresciuta nel tempo per i trabocchi di lava e per gli accumuli di scorie nelle fasi di attività stromboliana. Nel 1973 raggiungeva 3290 m di quota e, nel 1978, 3345 m s.l.m, divenendo il punto più alto dell'Etna da allora, seppur perdendo 20 m dal 1981 quando fu misurata l'altezza di 3350 m. Il bordo del cratere è ora inciso da profonde fratture, dopo diversi anni di inattività. Nel 1986 un violentissimo parossismo ha prodotto un enorme fungo sopra il vulcano (foto accanto). La struttura del cratere di Nord-Est è particolarmente complessa, essendo il risultato di una successione di coni, sviluppatisi in diverse fasi eruttive uno sopra l'altro intorno a uno stesso punto di risalita del magma. 

Ultime attività: 2014

PHOTO: Giuseppe Signorino

Cratere di Sud-Est

Anno di formazione: 1971

Caratteristiche: il Cratere di Sud-Est esiste dalla fine dell'eruzione del 1971 e si è ingrandito a partire dal 1978. Particolarmente attivo dal 1998, nel 1999 arrivava a 3230 m di quota. Nel 2000 ha prodotto 66 fontane di lava. Nei primi mesi del 2001 era alto circa 300 m, e dopo l'eruzione di luglio-agosto 2001 rimane inattivo per due anni. Tornato improvvisamente in attività il 7 settembre 2004, con una colata di lava uscita da una frattura alla base del cono, dal settembre 2006 è stato sede di un'intensa attività stromboliana, accompagnata da colate di lava, che ne hanno cambiato profondamente la morfologia. Gli ultimi segni di vita di questo cratere sono stati osservati nel 2007, con gli ultimi suoi quattro episodi parossistici.

Ultime attività: Il cono che ha prodotto le attività appena descritte, ha terminato definitivamente il suo ciclo di eruzioni nel 2007. Tuttavia sul suo fianco orientale è nato un nuovo cratere che dal 2011 si è evoluto in un enorme cono. Per scoprire del dettaglia la storia Cratere di Sud-Est e del suo nuovo cono, segui il link dell'approfondimento presente a inizio pagina, per aprire la pagina interamente dedicata alla cronologia delle sue eruzioni.

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