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Cosa sono i parossismi

PHOTO: Boris Behncke. Parossismo del 20 aprile 2013

 

 

 

Negli ultimi decenni è via via diventato più comune sull'Etna, il termine "parossismo", ovvero uno dei fenomeni eruttivi che avvengono frequentemente ai crateri sommitali del vulcano, con la formazione di fontane e colate di lava e alte colonne di cenere. Un tipico evento parossistico dell'Etna consiste in tre principali fasi: preludio e crescita, acme e diminuzione e cessazione. Il vero e proprio parossismo è tuttavia l'acme, ovvero la fase di massima intensità che varia a seconda di ogni episodio, mentre l'intero evento viene chiamato episodio di fontane di lava o parossistico o eruttivo. Sull'Etna questi fenomeni sono diventati più frequenti a partire dagli anni '80, anche se ne erano già avvenuti in precedenza sul vulcano, e ognuno di questi ha sempre qualche caratteristica che li contraddistingue dagli altri, che sia la violenza, la durata o la formazione di fratture eruttive sui fianchi del cono interessato. Tra il gennaio e l'agosto del 2000 al Cratere di Sud-Est ne avvennero ben 66, a volte persino tre al giorno ma con una breve durata che in genere varia a seconda dell'entità dell'episodio e sopratutto dalla quantità di magma che viene emesso. Adesso analizzeremo come si formano questi fenomeni, e cosa avviene quando si verificano.

L'ORIGINE DI UN PAROSSISMO

PHOTO: Davide Caudullo

L’agente principale che innesca gli episodi parossistici è il gas, principalmente vapore acqueo. 

La CO2, invece esce dal magma già a grande profondità -fra 10 e 15 km- ed il suo ruolo nell'esplosività attuale dell'Etna sembra poco importante: è conosciuto un solo caso, un'eruzione sub-pliniana circa 3600-3700 anni fa dell'Etna, che ha emesso un magma insolitamente "primitivo" (cioè molto simile alla composizione originale che ha quando comincia a salire dal mantello superiore della Terra), che è salito con una velocità spaventosa, così da non permettere alla CO2 di andarsene prima di arrivare in superficie. Si tratta esattamente del gas che si trova nella parte superiore della colonna magmatica all'interno del condotto centrale, e che man mano forma delle bollicine (esattamente come quelle che vediamo crescere e salire in una bottiglia di acqua frizzante lasciata aperta); queste bolle inziano a salire, e questo le fa decomprimere e crescere, e quando una bolla incontra un'altra, le due si uniscono, e così man mano crescono, salgono e si uniscono sempre più bollicine di gas. Tutte queste bollicine, che poi diventano bolle e poi grandi bolle, si accumulano sotto il tetto della colonna magmatica, che è più viscosa e non permette facilmente il passaggio di queste bolle (quel poco che passa, al solito produce l'attività stromboliana o le emissioni di cenere visibili all'inizio di un episodio eruttivo). 

A un certo punto però, le bolle sono così tante da poter sollevare il tetto viscoso della colonna magmatica, il ché permette un'ulteriore decompressione, e allora le bolle, miste con il magma circostante, cominciano a formare una schiuma. Quando questa schiuma riesce a rompere il tetto di magma viscoso, allora inizia un processo a catena: la schiuma si espande e risale velocemente nel condotto raggiungendo la superficie in forma di fontana di lava. In questo momento la schiuma comincia a collassare, rilasciando grandi quantità di gas, che trascina frammenti di magma ma è proporzionalmente molto più voluminoso.

FASE 1  |  PRELUDIO E CRESCITA

La prima fase premonitrice del parossismo è detta preludio e consiste nella ripresa dell'attività eruttiva, caratterizzata da esplosioni stromboliane e/o emissioni di cenere, a volte con l'emissione di lava da una frattura sui fianchi del cono interessato, come è avvenuto molto frequentemente tra il 2000 e il 2001 al SEC, ma anche ad aprile 2013. Le attività possono aumentare gradualmente oppure velocemente, con esplosioni sempre più intense e frequenti. Durante questa parte della fase, l'attività stromboliana diventa continua e si assiste ad un aumento (generalmente repentino) del tremore vulcanico. La durata del preludio può variare vistosamente: questa fase può infatti avere una gestazione minima di poche decine di minuti durante i quali le attività aumentano rapidamente, fino a qualche giorno o addirittura un mese. Ad esempio, la fase premonitrice del parossismo del 27 aprile 2013, ha avuto una durata di cinque giorni, ed è stata caratterizzata da una continua emissione di cenere accompagnata da attività stromboliana (foto accanto), che si è mantenuta sugli stessi livelli di intensità per tutto questo arco di tempo. 

PHOTO: Martin RIetze

FASE 2  |  ACME

Dopo l'aumento repentino dell'attività stromboliana, si assiste ad un forte aumento dell'intensità dei fenomeni, spesso da forte attività stromboliana a fontane di lava nel giro di pochissimi minuti. Ha così inizio l'acme, l'apice del parossismo. Durante questa fase, assieme al fontanamento si assiste alla formazione di una colonna di cenere e tephra alta diversi chilometri che si innalza in genere grossomodo verticalmente, seguendo la direzione del vento e formando un plume che può espandersi per decine di chilometri; quando il vento è maggiore, la nube non riesce ad innalzarsi e si piega sui paesi pedemontani creando ricadute intense di materiale piroclastico, a volte grossolano. All'inizio del fontanamento si assiste ad aumento del tasso di emissione di lava, e in quasi tutti i parossismi si assiste alla formazione di colate di lava che possono fuoriscire sia dall'interno del cratere, ma anche dalle varie fratture che possono aprirsi o riattivarsi nel corso dell'evento eruttivo. La colata più lunga emessa durante un parossismo in tempi recenti è quella del 10 maggio 2008 al pit crater del Cratere di Sud-Est (SEC) [quello che poi diventerà il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC)], con una lunghezza di 6.2 km. Per quanto riguarda la durata dell'acme, questa può variare da un minimo di 10-15 minuti di fontanamento intenso (come è successo spessissimo durante i parossismi del 2000) ad un massimo di alcune ore. Il parossismo con la durata più alta mai registrata sull'Etna è avvenuto il 4 settembre 2007 allo stesso pit crater del SEC, e durò ben 12 ore. Di conseguenza, anche l'entità della fase 2 può variare: i parossismi possono sono violenti, con fontane che possono superare il chilometro di altezza, e la fuoriuscita di enormi blocchi scagliati anche a grandi distanze, ed in genere sono questi eventi che hanno una durata minore, anche se ci possono essere delle eccezioni, come ad esempio il violento episodio al nuovo Cratere di Sud-Est del 20 aprile 2013 che ha avuto una durata di ben 50 minuti. Mentre, quando i parossismi hanno un'intensità minore hanno in genere una maggiore durata, ad esempio il parossismo del 27 aprile, di due ore. Alla fine della fase parossistica, l'attività comincia a diminuire, a volte cessando completamente in pochi minuti.

PHOTO: Roberto Maugeri

FASE 3  |  DIMINUZIONE E CESSAZIONE

Infine, l'attività diminuisce e poi cessa del tutto: questa terza fase può durare pochi minuti ma in altric asi anche diverse ore, ed è caratterizzata dalla rapida diminuzione di tutti i fenomeni col passaggio da fontana di lava a esplosioni stromboliane e/o emissioni di cenere. Il tasso di effusione lavica diminuisce rapidamente per poi cessare del tutto. Isolate esplosioni possono avvenire diverse ore dopo il termine del parossismo, come è ad esempio successo nel pomeriggio del 13 gennaio 2011 dopo ben 14 ore dopo la cessazione del fontanamento. In alcuni casi nei primi mesi del 2013, l'attività finale di un episodio parossistico è continuata, senza sostanziali interruzioni, per diventare il preludio di un nuovo episodio, rendendo difficile la distinzione fra la fine dell'episodio precedente e l'inizio di quello successivo. 

PHOTO: Boris Behncke

Sull'Etna, gli episodi parossistici vengono quasi sempre in sequenze di più o meno numerosi eventi - 20 episodi al Cratere di Nord-Est fra luglio 1977 e marzo 1978; una quindicina di episodi al Cratere di Sud-Est a settembre 1989, 23 episodi allo stesso Cratere di Sud-Est fra settembre 1998 e febbraio 1999, 64 episodi al Cratere di Sud-Est fra gennaio e giugno 2000 (più due altri a fine agosto 2000), e infine una quindicina ancora al Cratere di Sud-Est fra giugno e metà luglio 2001. Nel 2006, una nuova serie di circa 20 episodi parossistici avviene al Cratere di Sud-Est, seguita da 4 altri episodi fra marzo e maggio 2007. Il nuovo Cratere di Sud-Est produce tre episodi parossistici fra settembre 2007 e maggio 2008, e 46 episodi fra gennaio 2011 e dicembre 2013.

 

Fonte: INGV-OE

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