Le attività dell'Etna nel 2014
Cartina del quadro eruttivo delle colate emesse fino ad agosto 2014.
BASE TOPOGRAFICA = Laboratorio cartografia INGV-OE. Fonte: Rapporti settimanali dell'IINGV sull'attività eruttiva dell'Etna
MAPPATURA COLATE = Laboratorio cartografia INGV-OE.
RIELABORAZIONE = Giorgio Costa.
SEC = (vecchio) Cratere di Sud-Est, NSEC = Nuovo Cratere di Sud-Est, NEC= Cratere di Nord-Est.
Nota * La propagazione del campo lavico del 10-15 Agosto è approssimativa, ed è stata realizzata da Giorgio Costa in base all'osservazione visiva.
A differenza dei tre anni precedenti, una buona parte del 2014 è stato interessato da eventi eruttivi ben diversi che hanno caratterizzato l'attività eruttiva dell'Etna: tali fenomeni che hanno esclusivamente interessato la sommità del vulcano, saranno descritti in questo rapporto e suddivisi in sezione per mese.
GENNAIO
Il mese di gennaio si è aperto con la conclusione dell'episodio eruttivo avvenuto al nuovo cono del Cratere di Sud-Est tra il 29 ed il 31 dicembre 2013 (Clicca qui per leggere il rapporto completo) e con la cessazione di qualsiasi attività eruttiva tra il 2 ed il 3 gennaio.
Da giorno 4 fino a giorno 13, il Cratere di Nord-Est - che dopo 11 anni ha nuovamente cominciato a mostrare segni di attività negli ultimi mesi del 2013 - ha prodotto in maniera discontinua e pulsante deboli emissioni di cenere, che nei momenti di totale assenza di vento in alta quota, provocavano la formazione di un plume sostenuto, senza però provocare ricadute di materiale piroclastico sui paesi pedemontani. Una particolarità da notare è il fatto che durante queste fasi, i consueti boati che caratterizzavano gli unici segnali di attività di tale cratere negli ultimi anni, non erano più udibili. Le ultime emissioni di cenere sono avvenute nella notte del 26 gennaio, e da quel momento per quasi tutto il 2014, il Cratere di Nord-Est si è limitato a produrre un degassamento di intensità variabile.
ERUZIONE TERMINALE DI GENNAIO-APRILE 2014 Nella notte tra il 21 ed il 22, il nuovo cono del Cratere di Sud-Est ha iniziato a dare i primi segni di risveglio dopo 20 giorni di totale quiete, producendo modeste esplosioni stromboliane che si sono gradualmente intensificate nel corso della giornata, per poi diminuire e cessare nella tarda serata, momento in cui si è osservata la formazione di due fratture sull'alto fianco nord-orientale del cratere che hanno prodotto debolissime effusioni laviche che sono anch'esse terminate poco prima dell'alba del 23.
PHOTO: Davide Caudullo
Nel corso della stessa giornata, tuttavia si è assistito all'inizio di un'ulteriore attività effusiva proveniente da un punto alla base orientale del cratere, e che ha dato orgine ad una colata nettamente più alimentata delle due precedenti; nella serata si è aperta un'ulteriore bocca a pochi metri dalla precedente e inoltre, in corrispondenza dell'inizio di tale attività nel pomeriggio, sono ripresi in maniera discontinua i fenomeni esplosivi all'interno del nuovo Cratere di Sud-Est [foto accanto]. Nella giornata del 24 gennaio non sono avvenuti fenomeni di importante rilevanza: il flusso lavico aveva raggiunto la base della Valle del Bove, mentre l'attività stromboliana ha iniziato a diventare più frequente ed energetica raggiungendo la massima intensità nella giornata del 25, quando veniva prodotta una piccola fontana di lava di circa 200-250 mt, e che è poi cessata fra la sera e la notte. Nel pomeriggio del 26 e nella mattina del 27, l'attività stromboliana era accompagnata da pulsanti emissioni di cenere ed è andata gradualmente a diminuire nel corso dei giorni suguenti per poi terminare del tutto giorno 29. Anche i tassi effusivi della colata si sono notevolmente ridotti nei giorni finali di gennaio, e ogni fenomeno sembrava essere del tutto cessato quando il tremore vulcanico era completamente rientrato: tuttavia le condizioni meteo non permettevano osservazioni concrete per poterlo confermare.
PHOTO: Gianluca Radano
FEBBRAIO
Dopo alcuni giorni di pessime condizioni meteo, nella serata nel 4 febbraio è stato possibile notare che l'attività effusiva proseguiva con un tasso in graduale aumento e che l'attività stromboliana al nuovo cono del Cratere di Sud-Est era ripresa. I fenomeni sono proseguiti discontinuamente senza particolari variazioni fino a giorno 10: fra la serata e la notte, le esplosioni sono diventate più energetiche e frequenti e durante questa fase, il fianco orientale del Cratere di Sud-Est subìva un forte indebolimento dovuto alla formazione di alcune bocche sia effusive che esplosive su di esso. All'alba del 11 febbraio, l'emissione di cenere da questi punti era sempre maggiore e alle 07:07 si è assistito al collasso di questa porzione di cono, portando alla formazione di un vistoso flusso piroclastico che in poco più di un minuto è riuscito a percorrere 4 km [foto sotto]. Clicca qui per vedere un video che mostra questo evento, filmato da Christoph Weber.
Tale fenomeno ha dato origine a una nicchia di distacco [vedi mappa sotto] di circa 100 metri di diametro, da cui è proseguita per l'intera mattinata l'emissione di cenere, per poi cedere il posto all'attività effusiva proveniente da una bocca posta al centro di questa depressione. D'altro canto, le colate precedentemente alimentate alla base del cono, sono cessate per alcuni giorni. Contemporaneamente, l'attività stromboliana al Cratere di Sud-Est si intensificava gradualmente fino al 13, per poi mostrare nuovamente un andamento fluttuante.
PHOTO: Plume prodotto dal flusso piroclastico del 11 febbraio.
Foto concessa dall'ammistratore della pagina Facebook: Casa di paglia Felcerossa, permacultura sull'Etna
Durante queste fasi, l'attività stromboliana avveniva da una serie di bocche allineate all'interno del cratere [accanto]: le esplosioni più energetiche venivano prodotte da due bocche poste rispettivamente al centro della depressione craterica, e in corrispondenza dell'orlo nord-occidentale del cono, le quali hanno dato origine a due piccoli coni intracraterici. Il cretere non ha subìto nessuna crescita nel corso di questa eruzione, ma il suo interno è stato del tutto riempito dal materiale eruttivo emesso.
BASE TOPOGRAFICA MAPPA = Laboratorio cartografia INGV-OE. Fonte: Rapporti settimanali dell'IINGV sull'attività eruttiva dell'Etna
RIELABORAZIONE = Giorgio Costa.
SEC = (vecchio) Cratere di Sud-Est, NSEC = Nuovo Cratere di Sud-Est
Nella tarda mattina del 15 febbraio, la Voragine aumentava la sua degassazione e tra le 12:08 e le 12:12 ha prodotto una breve sequenza esplosiva producendo un denso pennacchio di vapore contenente deboli quantità di cenere: per quanto riguarda questo cratere, tale fenomeno è stata l'unica anomalia in tutto il 2014.
Nello stesso pomeriggio, si è assistito alla formazione di una nuova bocca effusiva alla base nord-orientale del Cratere di Sud-Est, ha prodotto una piccola colata di lava che nella notte non è stata più alimentata. L'eruzione è proseguita fino alla fine del mese senza particolari variazioni e con le consuete oscillazioni nell'intensità e nella frequenza delle esplosioni, sia per quanto riguarda i tassi di emissione delle colate dalla base del cono.
MARZO
Già dalla fine di febbraio, le colate producevano ripetute sovrapposizioni e il campo lavico originatosi [vedi mappa a inizio pagina] ha cominciato ad espandersi sui flussi lavici emessi durante l'eruzione del 2008-09 in direzione di Monte Simone, arrestandosi ad una quota minima di 2000 mt in quella zona, mentre più a sud, dopo aver raggiunto Monte Centenari, ha cessato la sua avanzata tra i 1660 e i 1500 mt. Si è inoltre notato che nei momenti di vivace attività stromboliana dal cratere, diminuiva l'effusione lavica, e nel momento in cui aumentava l'emissione di lava, diminuivano o cessavano del tutto i fenomeni esplosivi.
Dalla seconda settimana di marzo, è entrata in scena anche la Bocca Nuova, l'ultimo dei crateri sommitali ancora inattivo durante questo anno: da giorno 8, hanno avuto inizio delle modeste emissioni di cenere che hanno emesso materiale vecchio di colore rossastro, che nella notte tra il 9 ed il 10 hanno anche prodotto uno strato ben visibile sul manto nevoso. Nei giorni seguenti non sono state osservate altre emissioni di cenere.
L'eruzione terminale al nuovo cono del Cratere di Sud-Est è proseguita senza variazioni significative fino al 26 marzo: fino ad allora, il cratere alternava momenti di totale inattivita (a volte anche per un paio di giorni) a momenti di vivace attività stromboliana ed emissione di cenere continua, mentre le bocche effusive alla sua base alternavano la fuoriuscita di lava e provocavano anche ingrottamenti. Nella serata del 26, dopo essere proseguita ininterrotamente da oltre 60 giorni, è cessata l'emissione lavica, ma forti e potenti bagliori provenienti dal cratere venivano riflessi sulla copertura nuvolosa. In sè, l'eruzione si è conclusa durante la stessa notte.
PHOTO: Boris Behncke
PHOTO: Francesco Mangiaglia
PHOTO: Piero Romano
Tuttavia la sera del 28, probabilmente a causa dello svuotamento dei canali lavici, è ripresa una modestissima e lenta effusione lavica che cessava e riprendeva ripetutamente nei giorni seguenti, senza essere accompagnata da attività esplosiva.
APRILE
Nella mattina del 2 aprile è ripresa anche l'attività stromboliana al nuovo cono del Cratere di Sud-Est, ed è proseguita in graduale aumento per tutta la giornata per poi diminuire durante la sera, e cessare del tutto nel giorno seguente. Invece, l'attività effusiva è proseguita con lo stesso andamento fluttuante ma decisamente modesto fino a giorno 7, quando qualsiasi fenomeno è del tutto terminato, segnando la conclusione dell'eruzione terminale iniziata a gennaio.
Per il resto del mese, l'attività dell'Etna è stata caratterizzata dal classico degassamento da parte dei crateri sommitali, ma già a partire dalla giornata del 22 sono nuovamente riprese le esplosioni al nuovo cono del Cratere di Sud-Est. Queste avvenivano ad intervalli di diversi minuti fino a diverse ore o giorni e sono proseguite anche per tutto il mese di maggio.
MAGGIO
Nel mese di maggio, sono ripresi i consueti boati che hanno caratterizzato l'attività del Cratere di Nord-Est degli ultimi anni e sono stati accompagnati inizialmente da deboli emissioni di cenere, alle quali ha preso posto un degassamento pulsante.
Nel pomeriggio del 30 maggio è avvenuto un forte evento esplosivo alla Bocca Nuova, seguito da emissioni di cenere minori nei giorni successivi, simultaneamente con l'attività stromboliana discontinua al Cratere di Sud-Est.
GIUGNO
La Bocca Nuova ha proseguito a produrre emissioni di cenere fino al 5 giugno, ma è invece proseguita in maniera persistente l'attività stromboliana dal nuovo Cratere di Sud-Est, iniziata ad aprile, che ha cominciato a dare i primi segni di intensificazione già da giorno 9, per poi culminare in un episodio di forte attività stromboliana e/o basse fontane pulsanti.
EPISODIO ERUTTIVO DEL 15 - 18 GIUGNO AL CRATERE DI SUD-EST Dopo essere proseguita per oltre due mesi in maniera discontinua, nella sera del 14 giugno l'attività stromboliana al Cratere di Sud-Est ha mostrato un deciso aumento. All'alba del 15, l'attività veniva prodotta da almeno tre bocche all'interno della depressione craterica, e dopo alcune ore ha avuto inizio un fontanemento pulsante con getti arrivati a toccare i 250-300 metri di altezza, seguito dall'emissione di una colata inizialmente ben alimentata che in un'ora ha raggiunto la base del cono per poi dirigersi all'interno della Valle del Bove. L'attività stromboliana è aumentata per tutta la mattina e il pomeriggio per raggiungere il suo culmine la sera, quando ha iniziato lentamente a diminuire. In questo momento la colata si trovava sulla parete occidentale della valle ad una quota di circa 2000 mt: nella notte era possibile notare che l'emissione di lava avveniva a "ondate" che si sovrapponevano l'una sull'altra. Non essendo alte fontane sostenute, ma principalmente concentrate all'interno e sui fianchi del cono, l'attività provocava una cospicua crescita del cratere che alla fine dell'episodio è arrivato ad un'altezza di circa 285 mt, acquistando quindi circa 5 metri. Nella giornata del 16 giugno, l'attività è proseguita per l'intera giornata in maniera fluttuante, alternando esplosioni stromboliane di circa 150-200 mt a fontane pulsanti di 300-350 mt. Durante i giorni 17e 18, si è avuta la graduale diminuzione dei fenomeni esplosivi ed effusivi fino alla cessazione totale di ogni attività nella notte.
Questo episodio rappresenta la ripetizione degli eventi prodotti a fine dicembre 2013, tra il 14 ed il 16 e tra il 29 ed il 31. Alcune particolarità che sicuramente hanno differenziato questo evento da quelli precedenti è la concentrazione totale dell'attività all'interno della cintura craterica senza alcuna formazione di fratture sui fianchi del cono, la quasi totale assenza di cenere, una fase di gestazione dell'attività leggermente maggiore e un lungo preludio (circa due mesi).
Alla conclusione di questo episodio eruttivo, la tregua è durata solo un giorno e a partire dal 20 giugno sono nuovamente ricominciate le emissioni di cenere discontinue e fluttuanti, proseguite anche a inizio luglio.
PHOTO: Davide Caudullo
LUGLIO
Il mese di luglio è stato caratterizzato dall'inizio di un'ulteriore tipologia di eruzione sull'Etna: l'eruzione sub-terminale. Nelle prime ore pomeridiane del 5, in corrispondenza della base orientale del Cratere di Nord-Est si è assistito alla formazione di una frattura eruttiva di circa un centinaio di metri: al calar del sole, era visibile una bocca producente una vivace attività di spattering e una colata poco alimentata, e altri due punti che generavano esplosioni isolate. Nei giorni successivi, l'attività esplosiva è passata a due bocche principali (la prima a valle e la seconda poco più a monte tra i 3025 mt e i 3050 mt) attorno alle quali si iniziavano a formare dei piccoli coni che prendono il nome di hornitos [sotto].
PHOTO: Marco Neri
PHOTO: Giò Giusa
Di giorno in giorno, lo spattering era sempre più vivace e di conseguenza, aumentava anche la dimensione dei due hornitos. Successivamente, l'attività è passata a vivace esplosioni stromboliane e la colata di lava avava raggiunto 1,5 km dal punto di emissione avanzando all'interno della Valle del Leone.
All'inizio di questa eruzione, il degassamento da parte del Cratere di Nord-Est ha subìto un vistoso incremento, per poi cessare del tutto nelle settimane consecutive, assieme ai consueti boati.
Dopo poco più di 10 giorni dal suo inizio, l'attività dalla bocca più a valle è vistosamente diminuita cominciando ad avere fluttuazioni nel suo andamento. Il 17 luglio, si è assistito al collasso di questo primo conetto che, al posto delle scorie saldate ha lasciato una depressione grossomodo circolare da cui ha ripreso con vigore l'attività stromboliana: ciò, ha portato all'unificazione delle due bocche in un unico cono a forma di ferro di cavolo alto circa una ventina di metri. Essendo questo cono tagliato sul suo fianco orientale, la lava è riuscita a fuoriuscire più facilmente, provocando un'espansione del campo lavico. Un'ulteriore diminuzione dei fenomeni si è avuta tra il 24 ed il 25: nella tarda mattinata del 25, circa 200 metri a nord dal cono, si è assistito alla formazione di una nuova bocca che inizialmente ha prodotto esplosioni accompagnate da emissioni di cenere e/o vapore separate da alcuni minuti l'una dall'altra, per poi cedere il posto a vivaci e continue esplosioni stromboliane in progressivo aumento [la foto sotto mostra il quadro eruttivo nella serata del 25 luglio]
PHOTO: Giorgio Costa
PHOTO: Fabio Caltabiano
Nello stesso pomeriggio, per la prima volta dall'inizio di questa attività anche la bocca più a monte del primo conetto ha cominciato a produrre emissioni di cenere e l'attività stromboliana dalla bocca del 5 luglio era praticamente continua. L'esplosione delle bolle di gas all'interno della nuova bocca del 25, generava potenti boati ben udibili dai paesi pedemontani e anche in questo caso, l'abbondante emissione di materiale favoriva la formazione di un nuovo cono, più imponente del precedente [foto accanto]. I getti più alti riuscivano a raggiungere anche i 300 metri di altezza e nella fase più intensa di questa attività tra la fine di luglio e i primi si agosto, raggiungevano anche il Cratere di Nord-Est.
AGOSTO
Entrambe le bocche del cono di quota 3025/3050 mt hanno cessato di produrre esplosioni stromboliane nei giorni finali di luglio e le hanno sostituite con un vistoso degassamento, mentre proseguiva senza particolari variazioni l'effusione lavica, che nel frattempo aveva raggiunto la "sella" che separa la Valle del Leone dalla Valle del Bove, attestandosi a circa 2500 mt. I primi giorni di agosto sono stati caratterizzati dalla formazione di alcune bocche ubicate sui fianchi del cono in attività, da cui venivano prodotte violente emissioni di cenere. Allo stesso tempo, la
bocca del 25 luglio produceva prevalentemente potenti bolle di magma in maniera quasi continua, scagliando i getti incandescenti fino anche a 500 metri di distanza dal punto di emissione. Tra giorno 6 e giorno 9, anche questa bocca ha iniziato a sostituire la violenta attività stromboliana con le emissioni di cenere che in alcuni momenti riusciva a formare un plume fino a uno o due chilometri di altezza.
Durante queste settimane proseguiva debolmente e discontinuamente l'attività esplosiva e stromboliana al nuovo Cratere di Sud-Est, che dalla sera del 7 agosto ha iniziato a intensificarsi lentamente nei giorni consecutivi. La mattina del 9, l'emissione di cenere dalla frattura sul fianco del Cratere di Nord-Est era praticamente continua, ma nel corso della giornata le pessime condizioni meteo hanno precluso le osservazioni fino al pomeriggio, quando sia l'attività esplosiva che effusiva erano vistosamente diminuite per poi cessare del tutto nelle ore successive: tuttavia, simultaneamente, al calare dei fenomeni eruttivi alla frattura, aumentava l'attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, accompagnata da un deciso degassamento da parte della Voragine.
EPIDOSIO ERUTTIVO DEL 10-15 AGOSTO AL CRATERE DI SUD-EST
Un ulteriore episodio di forte attività stromboliana ha interessato il Cratere
di Sud-Est subito dopo la cessazione dell'eruzione sub-terminale di luglio-
agosto. L'evento ha avuto inizio con la formazione di una bocca effusiva
sull'alto fianco orientale del cono, che ha prodotto una colata inizialmente
lenta e poco alimentata che nel corso dei giorni seguenti si è sovrapposta
al campo lavico prodotto all'inizio dell'anno. Giorno 11 agosto, i getti
stromboliani erano praticamente continui e raggiungevano i 250 mt, per
poi ricadere all'interno del cratere stesso, così portando alla formazione di
un cono intracraterico in progressiva crescita in corrispondenza dell'orlo
occidentale, mentre altre bocche producevano esplosioni più deboli sia
in intensità che in frequenza. Tra la notte e la giornata del 12 agosto, si è
avuto il culmine dell'attività eruttiva da circa quattro bocche all'interno del
cratere, talvolta accompagnata da emissioni di cenere. Dalla giornata del
13, l'episodio era già nella sua fase di diminuzione, con ripetute
fluttuazioni proseguite giorno 14. Il 15 agosto è stato caratterizzato da
deboli esplosioni fino al tardo pomeriggio, quando l'attività esplosiva
era del tutto cessata.
Gli ultimi residui di colate di lava erano ancora visibili fino all'alba del 16.
PHOTO: Piero Romano
PHOTO: Klaus Dorschfeldt
PHOTO: Gianluca Zappalà
Dal mese di dicembre del 2013, quello del 10-15 agosto 2014 è il quarto episodio di questo tipo, con intensa attività stromboliana per diversi giorni. Fra questi, tale evento è stato il meno intenso, ma ha avuto una maggiore fase di gestazione. L'intensa ricaduta di materiale all'interno del cono ha provocato il riempimento totale della cintura craterica e una cospicua crescita del cratere, portandolo a misurare circa 3.300 mt.
Dopo la cessazione dell'episodio eruttivo del 10-15 agosto, il nuovo Cratere di Sud-Est è rientrato in uno stato di quiete limitandosi a produrre un blando degassamento principalmente a carico delle fumarole sugli orli del cono. L'attività esplosiva dalla frattura presente sul fianco orientale del Cratere di Nord-Est cessata nelle prime ore del 10 agosto, non è più ripresa e il degassamento da questo stesso cratere non è aumentato.
Durante il resto del mese di agosto non si sono più riscontrate attività esplosive, fatta eccezione di una sequenza esplosiva avvenuta alla Bocca Nuova nel pomeriggio del 18 agosto, accompagnate da una debole emissione di cenere litica.
PHOTO: Piero Berti
SETTEMBRE | OTTOBRE | NOVEMBRE
Dalla cessazione dell'episodio eruttivo del 10-15 agosto l'attività dell'Etna è stata limitata a produrre il classico degassamento principalmente a carico della Voragine, dalla Bocca Nuova e dal Cratere di Nord-Est, al quale sono ricominciati i classici boati all'interno del suo condotto e un vistoso degassamento pulsante, mentre per quanto riguarda il Cratere di Sud-Est, tra settembre e ottobre la sella che separa il vecchio cono con il nuovo, è stata interessata dalla formazione un campo di fratture producente una moderata attività fumarolica e a partire dal 7 ottobre sono ricominciate deboli e discontinue emissioni di cenere accompagnate in rari casi dall'emissione di getti stromboliani per poche decine di metri; tale attività è sembrata stabile durante le prime settimane, per poi diminuire vistosamente, proseguendo in maniera quasi impercettibile fino a dicembre.
DICEMBRE
Il mese di dicembre, è sembrato inizialmente interessato da nessun tipo di attività esplosiva. La situazione ha un deciso cambiamento giorno 28, quando già a partire dalla mattina il tremore vulcanico mostrava segni di lieve incremento, tuttavia le pessime condizioni meteo hanno precluso qualsiasi osservazione. In maniera quasi del tutto improvvisa, intorno alle 17:45 si è avuto una decisa impennata da parte di tutti i segnali e alle 17:50, una violenta esplosione ha dato il via al primo parossismo del 2014 (l'ultimo parossismo era avvenuto il 2 dicembre dell'anno precedente), e come consuetudine, anche in questo caso la fonte dell'attività era il Cratere di Sud-Est. Questa esplosione ha provocato la distruzione della porzione di cono che era venuta a formarsi durante gli episodi di attività stromboliana a giugno e ad agosto. L'apice di tale evento si è avuta tra le 17:50 e le 19:30, momento in cui i fenomeni avevano già cominciato a diminuire: nonostante la densa copertura nuvolosa in quota è stato possibile osservare il forte e continuo bagliore generato dalla fontana di lava, e un plume ricco di cenere e tefra piegato verso est a causa del forte vento [foto sotto]. La ricaduta di materiale piroclastico poco grossolano ha interessato i paesi presenti nella fascia ionica. Intorno alle 20:30, l'episodio è sembrato essenzialmente concluso e venivano riflessi
sulla copertura nuvolosa i forti bagliori prodotti dalle due colate emesse durante il parossismo: tali colate sono state osservate direttamente solo nella prima mattina del giorno successivo. Entrambi i flussi sono stati originati da una nuova frattura che ha tagliato il cratere da NE (nord-est) a SO (sud-ovest) [vedi mappa sopra: la frattura è rappresentata approssimativamente con la linea tratteggiata in colore rosso], originatasi in un momento impossibile da poter stabilire. La prima colata ha avuto origine dal fianco nord-orientale, precisamente da almeno due punti (fra cui anche in prossimità della nicchia di distacco formatasi il 11 febbraio), che ha grossomodo seguito il percorso delle lave emesse precedentemente, avanzando sul campo lavico del 2008-09, per poi dividersi in tre bracci ed entrare all'interno della Valle del Bove continuando ad espandersi: i due rami più settentrionali hanno circondato la basi meridionale e settentrionale di Monte Simone per poi proseguire la loro avanzata per alcune centinaia di metri. La seconda colata, è stata originata dal settore meridionale della frattura che dalla sella fra i due coni di Sud-Est si è propagata fino al medio-basso fianco meridionale del vecchio Cratere di Sud-Est: tale colata, ha preso un percorso diverso dalle lave emesse nella stessa zona nel 2013, e dopo aver ricoperto il terreno pianeggiante alla base della Bocca Nuova, si è riversata a sud-ovest ricoprendo il campo lavico del 2006 e parte delle lave del 1971 e 1942, arrestandosi approssimativamente a quota 2000 mt.
Durante tutta la giornata del 29, il nuovo cono ha proseguito a produrre emissioni di cenere e al calar del sole era presente un continuo bagliore a monte della frattura generata durante il parossismo posta in prossimità dell'alto fianco meridinale del vecchio Cratere di Sud-Est, presente anche la sera del 30.
Dalle prime ore di giorno 31, il tremore vulcanico ha mostrato un graduale incremento della sua ampiezza, ma le condizioni meteo non favorevoli hanno precluso possibili osservazioni.
Questo episodio marca il ritorno dell'attività parossistica dopo oltre un anno ed essenzialmente è stato una ripetizione degli eventi avvenuti in precedenza.
PHOTO: Francesco Mangiaglia
Rapporto pubblicato il: 31 dicembre 2014
Autore rapporto: Giorgio Costa