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Aggiornamento sulle attività dell'Etna 02-04 Gennaio 2015

L'Etna ha iniziato il nuovo anno in maniera frenetica. Dopo la cessazione del suo ultimo parossismo la sera del 28 dicembre, il nuovo cono del Cratere di Sud-Est ha continuato a mostrare segni di inquetudine, fra cui un degassamento notevolmente intenso. Un miglioramento delle condizioni meteo ha permesso inoltre di poter effettuare delle buone osservazioni dal versante nord-orientale del vulcano, sulla nuova frattura che taglia il cono da sud a nord-est [foto accanto]: si è potuto notare che l'attività eruttiva aveva provocato la formazione di uno "pseudo-cono" nel settore più a monte (da cui avveniva un'intensa degassazione) e che più a valle le bocche si estendevano ben oltre la base del cratere. 
Poco dopo le
07:15 del 2 gennaio l'emissione di vapore da tale porzione della frattura è vistosamente diminuita e simultaneamente, da uno o due punti posti nel settore dell'orlo orientale del nuovo cono del Cratere di Sud-Est ha avuto inizio un'attività di emissioni di cenere. Inizialmente, le esplosioni avvenivano dopo intervalli di alcuni minuti, per poi diminuire gradualmente la frequenza tra un evento esplosivo e l'altro e formare un plume grosso modo continuo e persistente durante tutta la mattina e parte del pomeriggio. Il forte vento in quota diretto verso sud-ovest, schiacciava la cenere sul cono stesso subito dopo essere emessa, per poi risalire per un centinaio di metri poco più a valle [foto sotto]. 

PHOTO: Francesco Tomarchio

PHOTO: Antonio Di Caudo

Con queste esplosioni veniva lanciato anche materiale incandescente per alcune decine di metri oltre l'orlo craterico. Nel corso del pomeriggio l'emissione di cenere è gradualmente diminuita, per poi cessare del tutto nel corso della serata: tuttavia l'ampiezza del tremore vulcanico proseguiva il suo lento aumento, già in corso a partire dal 31 dicembre.
Il permenere del tremore su valori superiori a quelli nella norma, non era però legato all'attività del Cratere di Sud-Est, bensì al risveglio della
Voragine, la cui ultima attività esplosiva persistente era avvenuta tra febbraio e marzo 2013. Come gentilmente riferitoci da Boris Behncke (vulcanologo alla sede di Catania dell'INGV), già a partire da alcune ore poco prima dell'alba del 2 gennaio erano stati rilevati deboli bagliori provenire da questo cratere, che si presentavano in maniera grossomodo invariata durante la stessa serata. Dalle prime ore del 3 gennaio, l'attività ha cominciato ad intensificarsi, e i getti stromboliani hanno

PHOTO: Michele Mammino

iniziato a diventare visibili. Simultaneamente, il vistoso degassamento da parte del Cratere di Sud-Est era notevolmente diminuito.
Durante la mattina, Michele Mammino ha effettuato un sopralluogo in quota e ci ha gentilmente descritto quanto osservato: per quanto riguarda la Voragine, le esplosioni avvenivano ad intensità e frequenza variabile, lanciando il materiale incandescente senza superare i 70 mt di altezza oltre l'orlo craterico, ed erano talvolta accompagnate anche da deboli emissioni di cenere diluita [
foto accanto].
La seconda parte del sopralluogo è stato dedicato all'osservazione dell'attività eruttiva all'interno del Cratere di Nord-Est: anche l'attività di tale cratere risultava essere aumentata e infatti i boati prodotti all'interno del condotto erano piuttosto continui e di forte intensità. In un singolo caso si sono notati dei getti incandescenti innalzarsi dal condotto senza però superare l'orlo craterico.
A partire dalle prime ore pomeridiane, si è osservato un graduale decremento dell'ampiezza del tremore vulcanico senza però essere accompagnato da una diminuzione dell'attività stromboliana, che è proseguita in maniera invariata, seppur avendo delle lievi fluttuazioni, fino al tramonto, quando ha iniziato nettamente ad aumentare.

Poche decine di minuti dopo il tramonto, l'intensità delle esplosioni ha subìto un incremento, portando anche ad un aumento dell'altezza dei getti incandescenti fino ad oltre 150 metri oltre l'orlo craterico e in più casi si è potuto notare il materiale schiantarsi sul fianco occidentale del cratere, per poi rotolare per poche centinaia di metri. I fenomeni si sono mantenuti con tale fenomenologia per circa un'ora, per poi diminuire lievemente, ma proseguire con diverse fluttuazioni. Al momento (00:15 del 4 gennaio 2015) non si osservano importanti variazioni nell'andamento dell'attività eruttiva, nè nell'ampiezza del tremore vulcanico che mostra anch'essa un andamento fluttuante.

PHOTO: Boris Behncke

Aggiornamento pubblicato il: 04 gennaio 2015
Autore rapporto: Giorgio Costa

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